Tradizioni del matrimonio
Non tutti sanno che…
Il Velo Della Sposa
Fu introdotto dagli antichi romani per proteggere la giovane donna dal “malocchio” di un corteggiatore deluso.
L’anello Matrimoniale
Usato generalmente negli sposalizi cristiani fin dal secolo IX, risale in realtà agli antichi Egizi e veniva posto all’anulare della sposa perché si riteneva che per quel dito passasse una vena che andava direttamente al cuore. L’anello fatto d’oro, il più resistente dei metalli, conferisce a chi lo porta le doti di una perfetta e durevole unione.
Lancio Del Riso
Il tradizionale lancio del riso o coriandoli sul corteo nuziale, nasce da un vecchio rito greco secondo il quale, per propiziare la fertilità, si facevano piovere sulla coppia dei dolci. Il gesto aveva anche lo scopo di augurare loro prosperità.
L'origine del riso deriva da un'antica leggenda Cinese. In tempi remoti, la Cina fu colpita da una grande carestia e , il Genio Buono, nel vedere i contadini soffrire, si impietosì e volle sacrificare tutti i suoi denti disperdendoli nella palude. Improvvisamente nell'acqua germogliarono migliaia di piantine di riso, così da quel giorno, dove c'è riso c'è abbondanza.
La sposa e lo sposo
La sposa: secondo la tradizione, derivante da un detto inglese, ogni sposa dovrebbe indossare qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa di prestato, qualcosa di azzurro e dovrebbe tenere una moneta da sei pence nella scarpa.
L'oggetto nuovo (ad. es. qualche capo di biancheria intima) e quello vecchio (ad. es. un bel fazzoletto ricamato) simboleggiano il passaggio dalla fanciullezza alla nuova condizione di sposa. Chiedere in prestito qualcosa (un accessorio) significa far partecipare strettamente alla cerimonia una persona cara; l'oggetto blu (una giarrettiera arricchita con un fiocchettino blu) ricorda l'uso ebraico di ornare le spose con un nastro di questo colore, segno di purezza, amore e fedeltà. La moneta da sei pence dovrebbe assicurare la ricchezza: in Italia, vista la difficoltà di procurarsene una, questa voce dell'elenco è stata sostituita da "qualcosa di regalato".
Lo sposo non deve assolutamente vedere l'abito della sposa prima del matrimonio. Nè la sposa può guardarsi allo specchio prima del "sì". Se proprio non resiste, dovrà farlo togliendosi qualcosa (un guanto, una scarpa, etc.).
Lo sposo non deve dimenticare nulla in casa. Una volta fuori, per nessun motivo deve tornare sui propri passi: sarebbe indice di trascuratezza e poca decisione, come se volesse tirarsi indietro all’ultimo momento (ecco perché è bene che in questi frenetici momenti sia seguito passo passo da un amico o da un testimone).
Dall'antica Roma deriva l'usanza di prendere tra le braccia la sposa quando entra per la prima volta nella casa coniugale. Si ricorreva a questo per evitare che, nell'emozione del momento, la sposa potesse inciampare sulla soglia: un presagio infausto perché significava che le divinità della casa non la volevano accogliere.
Bomboniere e Confetti
La bomboniera ed i confetti sono tra i simboli caratterizzanti il matrimonio. La bomboniera ha un duplice significato: da una parte funge da ricordo, da simbolo del giorno delle nozze trascorso insieme, dall'altra è un modo per ringraziare tutti gli invitati della loro presenza e dei loro doni.
Di norma la bomboniera contiene un numero dispari di confetti, cioè indivisibile come il matrimonio.
I confetti sono da sempre simbolo di prosperità felicità e abbondanza.
Sin dall'antichità era consuetudine propiziatoria e di buon augurio che gli invitati portassero agli sposi mandorle, noci, tutti i tipi di frutta secca o piccoli dolciumi tipici dei loro luoghi.
I confetti iniziarono a diffondersi tra i nobili di corte solo dopo la scoperta delle Indie, a seguito della quale si cominciò ad importare lo zucchero, con cui farmacisti di corte iniziarono a rivestire le mandorle e a creare questi piccoli e famosissimi dolcetti.
Il termine bomboniera deriva dal francese bon bon, ed era un piccolissimo prezioso contenitore, di confetti e non solo, che donne e uomini nobili portavano con sè esibendolo con orgoglio. Era di gran moda, cesellato da abili orafi, quasi un'opera d'arte da ostentare. Era quindi un oggetto talmente importante che accompagnava lieti eventi come nascite, matrimoni e festeggiamenti.
Fu quindi diffusa nell'Ottocento, epoca in cui, con l'introduzione della produzione industriale, divenne un oggetto meno costoso e prezioso, quindi accessibile a tutti.
Anche Manzoni cita le bomboniere come dono per le monache per festeggiare i voti: questa consuetudine è in uso ancora oggi.